(idee, contributi, azioni, progetti per un altro genere dilotta)
giovedì 30 aprile 2015
ADA FIORE. UN ALTRO GENERE DI LOTTA: COME LE API … COSTRUIAMO LE “FONDAMENTA” DELL’ALVEARE (7)
Riconciliamoci con la
politica. Chiediamole scusa se l’abbiamo separata dalla morale e ridotta a
squallidi tatticismi, logiche di potere, spartizione di poltrone e di denaro.
Chiediamole scusa per ogni volta che l’abbiamo considerata “un luogo sporco”
svendendo il nostro grande diritto di voto per qualche piccolo favore
personale. Impegniamoci a farla ritornare vera passione per l’uomo, strumento
per il raggiungimento di una felicità collettiva, e vigiliamo, come sentinelle
di un nuovo giorno, affinchè l’onesta diventi il requisito imprescindibile di
degni amministratori della cosa pubblica.
CONSIGLIO - Salento amore mio. Viaggio nella musica, nei luoghi e tra i protagonisti del rinascimento salentino di Pierfrancesco Pacoda (Kowalski)
In Europa c'è un luogo che da qualche anno a
questa parte ha espresso una incredibile successione di suoni, stili, artisti,
esperimenti e contaminazioni culturali. Questo luogo è il Salento. La Terra del
Rimorso - come lo definì Ernesto de Martino - si è trasformato nella Terra
dell'Edonismo. Riportando con forza la cultura popolare, l'attenzione per le
radici, al centro dell'immaginario giovanile e del consumo pop, il Salento si è
imposto come meta irrinunciabile. A cinquanta anni dal viaggio della troupe di
Ernesto de Martino nel Salento, Pierfrancesco Pacoda torna quei luoghi per
ricostruirne gli ultimi vent'anni: dalla nascita delle dance hall del Sud Sound
System, all'irruzione sulla scena della pizzica, sottratta da un lato al folklore,
dall'altro all'accademia; dal più grande world music festival del mondo, la
Notte della Taranta, agli scontri tra chi spinge per un turismo selvaggio e chi
lotta per la difesa del territorio; dai set cinematografi ci di serie tv di
successo, e per film famosi, da Ozpetek a Monica Bellucci, passando per il
lavori di Edoardo Winsperare e della Fluid Video Crew. Pierfrancesco Pacoda
fotografa una realtà in costante movimento verso il futuro che non ha mai
smesso di fare i conti con il passato, il "cattivo passato che
ritorna", il rimorso di De Martino.
CONSIGLIO - Anime belle. Il coraggio e la coscienza di uomini comuni in tempi difficili di Eyal Press (Einaudi)
Un capitano della
polizia svizzera che, nel 1938, si rifiuta di applicare una legge che impedisce
l'ingresso nel suo paese ai profughi ebrei in fuga dai nazisti. Un soldato
serbo che, nel 1991, inganna i suoi superiori riuscendo a salvare la vita di
molti croati. Un militare dei corpi speciali israeliani che, al culmine della
seconda intifada, informa i suoi superiori che non intende operare nei
territori occupati. Una dirigente disposta a perdere il lavoro pur di non
vendere ai clienti della sua finanziaria titoli "tossici". Che cosa
spinge la gente comune a sfidare l'autorità e le convenzioni? Attraverso
quattro episodi realmente accaduti, storie drammatiche di ribelli improbabili,
Press dimostra come i più coraggiosi atti di dissenso non dipendano
necessariamente dal comportamento di una manciata di radicali intenzionati a
rovesciare il sistema. Eyal Press esamina le scelte e i dilemmi che tutti ci
troviamo ad affrontare quando i nostri principi entrano in conflitto con i
doveri che ci si aspetta che onoriamo. Alcuni di noi allora puri idealisti che
restano ancorati con inusuale determinazione alle proprie convinzioni -
diventano "Beautiful Souls, anime belle", a dispetto di tutto.
mercoledì 29 aprile 2015
ADA FIORE. UN ALTRO GENERE DI LOTTA: COME LE API … COSTRUIAMO LE “FONDAMENTA” DELL’ALVEARE (6)
Riconciliamoci con la
giustizia e con le leggi . Chiediamo loro scusa per tutte le volte che le abbiamo
ignorate nei nostri comportamenti, nei nostri stili di vita. Quando abbiamo
preferito trovare il modo per sfuggire da loro, quando abbiamo abusato di esse
o le abbiamo considerate mezzo per il raggiungimento di fini personali.
Invitiamole a essere compagne di viaggio nell’agire di ciascuno di noi. E che
le parole legalità, correttezza, rispetto delle regole siano riposte nelle
menti e nel cuore di tutti. Perché a un uomo giusto non può accadere nulla né in
vita né in morte (da Vota Socrate edito da Lupo editore)
CONSIGLIO – Politics di Roberto Mangabeira Unger (Fazi)
"Politics" è
un'antologia dell'opera principale, in tre volumi, di Roberto Mangabeira Unger
"Politics, a Work in Constructive Theory", pubblicata nel 1997. Alla
radice della teoria sociale di Unger c'è l'idea di "società come creazione
umana". Al contrario delle maggiori teorie sociali moderne, soprattutto
quelle marxiste, che hanno sviluppato una "scienza della storia",
Unger ci insegna che "la società è concepita e creata dall'uomo, piuttosto
che l'espressione di un fondamentale ordine naturale". Per molti aspetti,
l'unico suo grande predecessore è il filosofo napoletano Giambattista Vico, che
già nel Settecento sosteneva che nel mezzo dell'"immenso oceano del
dubbio" c'è un "singolo pezzetto di terra" su cui possiamo
reggerci solidamente: il mondo della società civile creata dagli esseri umani.
Ma l'elemento che più sorprende in questo libro è che, come ricorda
nell'introduzione Zhiyuan Cui, professore dell'Università di Pechino, il
pensiero di Unger si basa sulla nozione della "Negative Capability",
ovvero la "capacità negativa", del poeta inglese John Keats.
CONSIGLIO – Lo scriba di Casole di Raffaele Gorgoni (Besa editrice)
Ottocento otrantini
passati a fil di spada. Una strage diventata leggenda e, tuttora, avvolta dalla
edificante aura del martirio di chi preferì la morte all’abiura della propria
fede. Ma fu proprio così? Un uomo fortunosamente scampato al massacro si aggira
per l’Europa per trovare le ragioni di tanta ferocia, per svelare il mistero di
quello che, da subito, gli appare come un vero e proprio atto di terrorismo. Tra
immense biblioteche, povere locande e palazzi apostolici; tra principi,
zingari, alti prelati e spie; tra Roma, Firenze, Venezia, Belgrado e Cracovia;
nell’Europa violenta e crudele, tra la fine del Quattrocento e l’inizio del
Cinquecento, l’uomo, sopravvissuto alla strage di Otranto, valuta indizi,
accumula tracce, decifra segni. Tutto è ambiguo e contraddittorio. Le tessere
che raccoglie non combaciano come nel sontuoso mosaico della cattedrale di
Otranto. La verità è piuttosto una chimera cangiante e sfuggente. Ora
un’intuizione l’avvicina, ora un’altra la sfuma. Quella che resta è un’amara
considerazione che attraversa i secoli e giunge fino a noi con sorprende
attualità.
Raffaele Gorgoni,
giornalista, è inviato speciale della Rai. Ha realizzato reportage nell’Europa
Sud Orientale e in Medio Oriente. Ha pubblicato saggi e reportage su diverse
riviste e collabora a “Il Corriere del Mezzogiorno”. Ha pubblicato L’oratorio
della peste (Besa, 2005) e Communism, bed & breakfast (Besa, 2007).
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