Carissime,
sappiamo tutte che le
generazioni di donne venute prima di noi, ci hanno permesso di ottenere
libertà, e diritti che fino a un secolo fa potevamo solo immaginare. Sono passati circa vent’anni da quando
migliaia di attivisti, politici, e capi di stato si sono riuniti a Pechino per
la IV Conferenza mondiale sulle donne: dove si è parlato di pari dignità, di come
permettere alla donna di vivere una vita piena e dignitosa. Nel giugno 2014, il
nostro governo ha inviato il suo
rapporto ufficiale 2009-2014 all'Onu: la realtà della condizione femminile è
ancora in fase di riscrittura … forse deve essere pensata secondo punti di
vista differenti, altri, nuovi. Certo le donne oggi sono maggiormente coinvolte
politicamente, sono ai vertici di aziende quotate in borsa, ma nonostante
questo le condizioni di vita delle donne in Italia non migliora: vi sono
disuguaglianze nell'accesso al lavoro tra donne e uomini (fattore nell’ultimo
quinquennio accentuatosi considerevolmente); nel febbraio dello scorso anno risultava occupato solo il
46,6% delle donne, contro il 64% degli uomini. Accanto ad una crisi economica
crescente e le difficoltà occupazionali che ne derivano, la donna è ancora
protagonista di retaggi culturali sorpassati che la vede come la sola
responsabile della cura dell'infanzia, degli anziani e della famiglia. Rasenta la soglia dell’ “invisibilità” l’azione politica di prevenzione dei
maltrattamenti sulle donne fuori e dentro l’ambito domestico, le
discriminazioni a sfondo sessista, costante a tutt’oggi la presenza di innumerevoli lacune sul piano
della politica del welfare in quote rosa, circa l’istruzione, l’inserimento nel
mondo del lavoro e della sanità: si fa sentire forte ad esempio l’allarme
rappresentato dalla diminuzione della speranza di vita delle donne
(notoriamente superiore a quella degli uomini). Ora se volgiamo lo sguardo ai
risultati raggiunti circa i diritti delle donne negli ultimi 100 anni, non
possiamo dire che i miglioramenti non si siano ottenuti. Ma è necessario fare
altro e insieme qualcosa di più. Questa mia mail è rivolta a voi, alle donne di
oggi della Puglia, che proprio come me e voi sono sempre di più multitasking:
studiano, lavorano, pensano alla famiglia, ai genitori, ai figli e alle loro
esigenze, si occupano della loro azienda, della loro associazioni insomma
cercano su più livelli di essere questo e molto altro tentando quotidianamente
di mandare a incastro ogni cosa, con grande e ammirevole impegno, con dedizione
e sacrificio encomiabili. Vi scrivo per condividere la possibilità di aiutarmi
ad aiutarvi, di pensare insieme e a piccoli passi un modo per rendere più
agevole, fluido e meno complesso e difficile il quotidiano dell’essere una
donna di oggi. Ho scelto di candidarmi in queste elezioni regionali perché sono
convinta che un altro genere di lotta sia possibile. E che in questa lotta ad
una politica per la donna e con la donna sia possibile proprio con l’apporto e
il sostegno di tutte voi. Costruite con me la possibilità di essere un alto
genere di donna e tutto quello che desiderate per vivere ogni giorno una vita
degna di chiamarsi tale, che attraverso un costante dialogo tra le istituzioni
e voi, possa permettervi di essere una donna in grado di pensare ai propri
obblighi e impegni, alle proprie responsabilità e magari avere l’opportunità di
coltivare qualche sogno in più. Costruite con me un altro genere di lotta, mandandomi
le vostre idee, proposte, suggerimenti: ditemelo ed io insieme a voi potremo realizzarlo. Il vostro voto, quello delle vostre amiche,
delle vostre datrici di lavoro, delle vostre colleghe, può fare la differenza.
Costruite con me un altro genere di lotta
Vi abbraccio tutte
Ada
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