Carissimi autori e
autrici di Puglia, vi scrivo in un momento difficile sotto tutti i punti di
vista: politico, economico, sociale. Ma come sapete accanto a queste
problematiche sento di dover condividere con voi anche un mio sentimento di
disagio (che penso stiate avvertendo pure voi) rispetto alla deriva culturale
in cui ci troviamo. E lo voglio fare, perché oltre ad essere stata un
rappresentante delle istituzioni (ho da pochi giorni concluso il mio mandato
come Sindaco di Corigliano d’Otranto), sono un’autore e vedo cosa sta accadendo
nel mondo dell’editoria e del libro. Non più di qualche giorno fa leggevo sul
Corriere della Sera, che il declino dell’editoria in Italia, non è da
attribuirsi ad un’avanzata degli ebook, quindi dell’editoria digitale; non è da
attribuirsi ad una superproduzione editoriale che disorienta il pubblico dei
lettori anche di quelli più forti; non è da attribuirsi al fatto che date le
condizioni economiche in cui si trovano
a vivere le persone, il libro è un bene di extra-lusso … non è da attribuirsi a
nulla di tutto questo! L’articolo diceva che il mercato dell’editoria è in
crisi perché gli italiani leggono in maniera massiva una cosa in particolare: i
post di facebook e twitter! Da non crederci. E il buon vecchio libro? E il
piacere di ritagliarsi quell’oretta per leggere e viaggiare con la fantasia,
per riflettere, pensare? Che diavolo di fine hanno fatto tutte queste cose?!
L’impegno creativo e
intellettuale degli autori, i sacrifici degli editori (non di quelli a
pagamento perché poi li si dovrebbe definire tipografi), delle librerie,
scavalcati da un serpeggiante ed
effimero voyeurismo di massa. Non condanno la comunicazione social, anzi penso
che oggi sia uno strumento di diffusione del sapere enorme. Ma ritengo che qualcosa
sul piano culturale è andato storto … Se guardo al Salento ad esempio vedo che
è l’unica regione d’Italia ad avere la più alta densità di case editrici, e di
autori. Si tratta dunque di un patrimonio che va valorizzato, gestito, potenziato, coordinato. E so, perché lo vivo sulla mia pelle, che il lavoro di
librerie, locali fiere del libro, rassegne e case editrici non basta. Occorre
creare una sinergia proficua, produttiva anche di un possibile indotto
economico, tra istituzioni, associazioni, editori, autori e comunità europea.
Per realizzare insomma incroci, conoscenza e momenti di incontro per portare a
conoscenza anche di altre geografie (italiane e perché no europee) quello che
si scrive, si produce, si realizza da queste parti. Avendo scelto di candidarmi
in Puglia per queste elezioni regionali 2015, vi scrivo per chiedervi non solo
il voto (sarebbe ben poca cosa), ma un impegno vostro e dei vostri cari, e dei
vostri amici che amano la cultura, amano il libro, amano l’impegno
intellettuale a sostenermi in questa difficile avventura elettorale. Una
fiducia che sarà ripagata con il mio impegno perché tutto quello che ruota
attorno al libro in Puglia non sia marginale, non sia solo una voce
trascurabile nell’agenda di governo nella nostra regione, ma motore di sviluppo, economia e perché no occupazione. Vi chiedo
di essere con me impegnati in un altro genere di lotta!!!
Vi abbraccio
Ada
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