“L’importante non è
stabilire se uno ha paura o meno… è saper convivere con la propria paura e non
farsi condizionare dalla stessa… altrimenti non è coraggio, è incoscienza”.
(Giovanni Falcone)”
Antonio Montinaro
(Calimera, 8 settembre 1962 – Capaci, 23 maggio 1992) era a capo della scorta
di Giovanni Falcone, ucciso nella strage di Capaci. Montinaro si trovava nella
prima delle tre Fiat Croma che riaccompagnavano il magistrato a Palermo, appena
tornato con l’aereo a Punta Raisi da
Roma. L'auto era guidata da Vito
Schifani, sul sedile posteriore c’era l'agente Rocco Dicillo. Nella terribile esplosione,
avvenuta sull'Autostrada A29 nei pressi
dello svincolo per Capaci, i tre agenti morirono immediatamente, in quanto la
loro auto fu quella investita con più violenza dall’esplosione. Montinaro era
di Calimera. Giovane: aveva 30 anni. Ha
lasciato la moglie Tina (promotrice ora dell’associazione vittime di mafia). In
occasione dell’anniversario della strage di Capaci (sono trascorsi 23 anni) un
mio ricordo va proprio ad Antonio Montinaro, un salentino dal grande cuore, che
ha servito la sua patria sino all’ultimo, pagando in prima persona il suo amore
per la Giustizia. Vorrei ricordare
Antonio Montinaro sposando le parole di Maria Luisa Rossello, Socia del
Coordinamento territoriale Libera di Reggio Calabria, sul portale on line
Stretto Web: “ (…) Falcone ci ha lasciato un patrimonio da custodire
gelosamente, ma al contempo da diffondere a dismisura: dobbiamo farci promotori
di legalità, riempendo le bocche di coloro che hanno perso di vista i
fondamenti originari su cui deve poggiare una società giusta. Seguendo le orme
di questo magistrato non protagonista, che faceva antimafia senza comportarsi
da divo, è possibile ripristinare quella rettitudine che nella nostra realtà –
nell’ultimo periodo – è venuta a mancare. Denunciando le piccole attività
disdicevoli e peccaminose di ogni giorno – come un parcheggio aggressivo, una
guida sfrenata, un pacchetto di sigarette vuoto donato al manto stradale – ci
permette di percorrere a testa alta, la strada della legalità.” .
(ADA FIORE - candidata Pd alle regionali 2015 in Puglia)
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