In quest'era di acquiescenza
mansueta gli scritti di Camus sono un breviario (laico) indispensabile per chi
non intende piegarsi al presente e cerca negli altri e dentro di sé - le
ragioni di una rivolta necessaria, i "no" che bisogna inventarsi.
Anche dopo il mesto congedo dal grande sogno di una Rivoluzione salvifica,
Camus non intende rassegnarsi a lasciar cadere l'istinto di una ribellione
immaginifica. I suoi testi politici libertari sono ancora un modello
limpidissimo, persino in un mondo tramortito dal conformismo. Nemico di ogni
ideologia, allergico a tutte le religioni, Camus parla al singolo sapendo che
ogni forma di azione collettiva andava (e va) ripensata. E lo esorta a non
arrendersi all'individualismo. "Mi rivolto, dunque siamo", per
l'appunto.
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