Ne ho visti di ulivi strani in vita mia, ma
quelli di queste parti hanno forme fuori da qualsiasi logica progettuale, come
se la natura li avesse affidati a un artista strambo che con le sue sculture
vuole esprimere solo stupore.
Gli ulivi sembrano l'istantanea di un movimento
convulsivo. Alberi autolesionisti che si squarciano il ventre per creare
caverne in cui vivono animali, insetti e folletti dai cappelli rossi.
Alberi
che annodano i propri rami per ingannare le simmetrie, e che anche quando il
vento è assente e sono immobili appaiono fluidi e impetuosi come dervisci
roteanti.
Gli ulivi di queste brulle e arse pianure posano come divi
esibizionisti che ostentano le proprie forme sicuri di essere unici.
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