Salento. Canto delle
cicale. Profumo di timo e gelsomino. Ulivi secolari, silenti sentinelle di
questa terra rossa. Azzurro-turchese dello Ionio e dell'Adriatico. Salento,
terra incantevole dalle magiche atmosfere. Ma, anche il Salento ha il suo lato
oscuro. Rifiuti occultati dalle ecomafie, amianto "sparpajatu" di qua
e di là, polveri sottili immesse nell'aria da giganti industriali, come l'ILVA
e la centrale a carbone di Cerano. Stefano e i suoi amici, Le Brigate del
Salento, non se la sentono di stare a guardare inermi e, durante due notti di
follia, compiono degli eco-attentati in punti strategici, per squarciare quel
velo di silenzio che nasconde, soprattutto a chi non "vuol" vedere,
l'oltraggio a questa terra. Un romanzo che è come un pugno nello stomaco, ma
soprattutto un grido di amore e di ribellione, una richiesta di giustizia per
(ri)dare speranza al Salento e a tutte le terre maltrattate e mortificate
dall'uomo.
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